Sembra avere qualcosa di fiabesco la villa Minareto che devo cercare nel cuore della Selva di Fasano. Proprio come se fossi al centro di una caccia al tesoro. Per te sarà qualcosa di piacevolmente spiazzante ad un certo punto incrociarla. Perché tra querce e conifere, muretti a secco e trulli di vario colore, ville signorili e dimore antiche ad un certo punto resterai meravigliato dalle stupende linee architettoniche di questa costruzione araba, abbracciata da un parco di alti pini.
Una sontuosa dimora in stile moresco voluta dal pittore e architetto Damaso Bianchi, di famiglia fasanese. Cultore e amante dell’Oriente, la progettò qui e la inaugurò nel 1912 per creare una residenza estiva dove vivere – grazie e ad incontri di vario tipo – di contaminazione culturali tra intellettuali e artisti del tempo.
Ciò che volle fu la costruzione di un minareto, come quelli dalla cui vetta, il muezzin musulmano richiama i fedeli al canto e alla preghiera. Non a caso la volle nel punto più alto della Selva di Fasano, a oltre 400 metri di altezza.
La tua vista sarà calamitata dalle linee architettoniche e decorative dei loggiati, delle scalinate, delle merlature e dell’alta torre, che dicono della commistione tra culture diverse, in linea con lo stile vario in loco presente dai primi del ‘900.
Che splendore la sua facciata per sua nobile scalinata laterale, percorsa da una ringhiera a motivi geometrici che si fa importante elemento decorativo e filo conduttore lungo la balconata su cui spicca il balcone dell’ingresso. Bellissimo l’elegante piano nobile con grandi finestre e le eleganti arcate a ferro di cavallo. Dalle sue terrazze si ammira un incantevole paesaggio, quello della Valle d’Itria.
Oggi Villa Minareto oggi è spesso luogo di eventi pubblici e matrimoni, gestito dal Comune di Fasano.