La storia di questo luogo è intimamente legata a un episodio miracolistico. Infatti, la primitiva fondazione di una cappella, sorta nel XIV secolo, è intrisa di leggenda. Sembrerebbe che la Madonna sia apparsa ad alcuni contadini per indicargli un luogo dove scavare un pozzo (da qui Puteo Faceto). Proprio nel corso di tali lavori si ritrovarono in una sorta di grotta il cui sfondo presentava un affresco della Vergine con il Bambino, con ogni probabilità doveva trattarsi di antica chiesa rupestre.
In conseguenza di questo “miracolo” si decise di erigere una cappella in un periodo compreso tra il XIV e il XV secolo. Infatti, la navata di destra di oggi è la più antica, quella di sinistra venne edificata nel 1717. Da allora di tempo ne è passato e tale Madonna è entrata nei cuori non solo degli abitanti del posto. Tanto che, nel 1784, la Madonna del Pozzo venne eletta protettrice e patrona della Città di Fasano, oggi insieme a San Giovanni Battista.
Devi sapere che la devozione nei confronti della Beata Vergine del Pozzo si intreccia, in modo importante con l’episodio del 2 giugno 1678, durante il quale i pirati turchi furono respinti dalla coraggiosa resistenza degli abitanti del luogo. Tale capacità difensiva venne attribuita alla Madonna, che i cittadini di Fasano elessero, come propria patrona e alla quale viene reso, ogni anno, omaggio con una rievocazione storica di quell’assedio.
Il culto è molto vivo nella comunità che tradizionalmente si reca in processione al Santuario, in occasione della festa del giovedì in Albis, quando il sindaco dona alla Vergine un cero votivo in segno di venerazione e ringraziamento. L’icona di tipo bizantina è oggi visibile sull’altare maggiore. Un’immagine in cui è centrale una Madonna col Bambino, raffigurata a mezza figura, con un’acconciatura di stampo cortese, che raccoglie i capelli con nastri sulla nuca. La Vergine indossa una corona gigliata di chiaro stile occidentale–angioino. Il Bambino, in piedi, poggia la guancia destra su quella sinistra della Madre, che lo abbraccia dolcemente. L’atteggiamento di grande tenerezza ascrive l’immagine al tipo dell’Eleousa, in atteggiamento amoroso, volto a suscitare la pietà popolare.
All’interno del santuario spiccano, oltre alla citata icona, anche alcune pregevoli statue in pietra. La larga facciata, che ingloba l’antico ricovero dei pellegrini che doveva ospitare i numerosi pellegrini che giungevano al Santuario – ti si presenterà con un ingresso più grande, elegantemente delimitato da un timpano arcuato. A fianco all’ingresso del Santuario si trova il famoso pozzo. Il sagrato conserva le ultime due stazioni di una via Crucis settecentesca, forse tra le più antiche d’Italia, che prosegue tracciando il percorso della Strada delle Croci, la via che a poca distanza dal Santuario, prosegue in direzione Fasano.