Riconosciuta patrimonio Unesco la Via Traiana, con le sue testimonianze storico-archeologiche e culturali ereditate dalla storia, segna e disegna nuove visioni anche nelle terre di Fasano.
Il 27 luglio 2024, nel corso di una riunione a Nuova Delhi nella 46ª sessione, è stata deliberata l’iscrizione della “Via Appia” nella Lista del Patrimonio Mondiale, diventando così il 60° sito italiano riconosciuto dall’UNESCO. Lunga oltre 120.000 km, è la prima e più importante delle grandi strade costruite dai Romani, per questo definita anche regina viarum.
Il tracciato, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, testa di ponte verso la Grecia e l’Oriente, divenendo in breve tempo arteria di grande comunicazione commerciale e di primarie trasmissioni culturali.
La costruzione di questa strada fu una vera rivoluzione ingegneristica: ponti, viadotti, gallerie, che hanno assicurato un percorso rettilineo e rapido, pavimentato per garantire viabilità e stabilità in ogni condizione atmosferica. Fu concepita come via publica, quindi non soggetta a pedaggio, proprio per favorire la diffusione della civiltà romana ed essere crocevia di diverse culture. Alcuni tratti ancora oggi sono immutati e percorribili a piedi o in bici.
Un tratto della Via Appia Traiana, la variante fatta realizzare dall’imperatore Traiano nel 109 d.C. per agevolare il percorso da Benevento a Brindisi passa proprio da Fasano, attraversa il Parco Archeologico di Egnazia e costeggia tutta la costa di Savelletri e Torre Canne.
Questo riconoscimento è il risultato di un enorme lavoro di squadra: 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi e 25 Università. Il Comune di Fasano ha dato il suo contributo ad ogni fase della candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura.