Cosi come ti potrà accadere in tutta la Puglia, il percorrere le terre di Fasano sarà una entusiasmante esperienza se ti cimenterai con la scoperta di antiche masserie fortificate, molte delle quali appartenute a famiglie nobili del posto.
Queste meravigliose architetture erano un centro con varie e notevoli funzioni per tutta la zona in cui sorgevano, Oggi come ieri molte di queste continuano a mantenere il ruolo di centri di produzione e trasformazione. SI pensi alle produzioni di olio, di vini o prodotti lattiero – caseari. mentre in molti casi quest’attività si integra con l’ospitalità rurale o per accoglienza turistica extra luxury.
Scrigni locali di straordinaria bellezza per la loro storia e per le loro linee architettoniche – giusto per citarne alcune a titolo esemplificativo – sono Masseria Maccarone, Masseria Pettolecchia, Masseria San Domenico, Masseria Sant’Angelo de’ Graecis, Masseria Borgo San Marco, Masseria Ottava Grande, Masseria Seppanniblae, Masseria Salamina e Masseria Torre Coccaro.
Oltre alla grande mole, segno caratterizzante è il loro essere dipinte con calce bianca o l’essere costruite con la morbida pietra di tufo, soprattutto sul versante di mare, materiale qui molte presente. Tra settecento e ottocento molte di queste hanno assunto linee architettoniche che le hanno portate ad assumere il profilo dall’animo signorile.
Un tempo il termine masseria indicava un insieme di fondi rustici, legati a un unico proprietario, non per forza dotato di corpi di fabbrica. Inizialmente centri di produzione, a partire dal Seicento anche le masserie di Fasano diventano un insediamento abitativo. Erano un nucleo autonomo. Il complesso delle masserie comprendeva quasi sempre una corte, pozzi, stalla, ovile e jazzo (il recinto per le pecore), depositi per le derrate, palmenti, aia lastricata per battere il grano e pile in pietra per l’abbeveramento del bestiame. Ma anche un forno a legna, l’agrumeto, la mezzana per il pascolo di equini e bovini, e infine la chiesetta.
Ti invitiamo a cercare tutti questi segni legati alla religiosità, aspetto molto sentito tanto che ogni masseria ancora oggi custodiscono al proprio interno chiesette e cappelle, con decorazioni, affreschi, dipinti e reliquie antichissime tutte da ammirare.
Ovviamente, ognuna di queste è differente in base al contesto ambientale circostante in cui si è sviluppata e alla possibilità di utilizzo che offre il territorio circostante. Gli estesi seminativi lungo la costa hanno favorito lo sviluppo della pastorizia che hanno determinato lo sviluppo della cosiddetta “masseria di pecore”. La masseria fortificata rappresenta invece la tipologia più diffusa nella piana degli ulivi.
Ti sarà semplice scorgere, proprio in quest’ultime prossime al mare, il loro essere molto simili a torri costiere d’avvistamento, dotate di elementi difensivi come torrioni angolari, ponte levatoio, feritoie e caditoie, poche aperture e struttura compatta per fronteggiare le offensive che provenivano dall’altra sponda. Gran parte delle masserie sorgono in corrispondenza delle lame dove, lungo gli spalti rocciosi, furono realizzati frantoi ipogei, ovili e jazzi.