Località di mare sul mare, più di sabbia che di scogliere. Un tempo Torre Canne era abitata quasi esclusivamente da pescatori in piccole case che possedevano anche modesti depositi dove custodivano gelosamente attrezzi da pesca, innanzitutto nei pressi dell’unico faro qui presente.
Un elemento quest’ultimo che ne è diventato il suo simbolo nel corso dei secoli. Oggi esso – vero attrattore per molti anche come esperienza di visita e conoscenza del territorio – si trova in quella parte che un tempo era occupata da una torre di guardia aragonese del XVI secolo ormai distrutta.
Nel tempo qui le costruzioni di altro tipo e di piccole dimensioni, soprattutto legate alla villeggiatura estiva al mare, si sono aggiunte ad altre a nord ovest dell’arenile, mentre verso sud est hanno lambito il Parco Regionale delle Dune costiere. Sul finire del ‘800 Torre Canne è diventata la spiaggia di riferimento degli abitanti della città di Fasano.
Di estate si popola di tanti turisti provenienti da ogni parte per godere di un litorale lunghissimo e sabbioso e di un mare cristallino. Di acque bassissime sopra la gente sembra camminarci per centinaia di metri. E qui che si mercanteggia quotidianamente anche con le decine di “vu cumprà” sempre in vena di farti fare veri affari su tutta la mercanzia che spostano faticosamente su singolari mezzi di trasporto.
Un litorale meraviglioso adatto per famiglie, bambini e anziani. Anche a Torre Canne non mancano locali dove poter gustare ricette di pesce appena pescato o posti amati da giovani dove trascorre le lunghe notti d’estate.
Ma Torre Canne è una località molto nota per le sue terme. Infatti, oltre il Fiume Grande – in un ampio parco di palme, tamerici, salici, pin – da secoli sgorgano dal sottosuolo ben undici falde acquifere. Due di queste sono state riconosciute con qualità terapeutiche per loro composizione chimica clorulo-solfato-sodica e lievemente bromurata. Le stesse acque sorgive alimentano un laghetto e da decenni danno luogo all’accumulo di fanghi, anch’essi dotati di virtù curative. Come le acque essi vengono ampiamente usati per la cura di varie patologie nelle terme.
Torre Canne è nota anche per una eccellenza tradizionale gustosissima. Infatti, tu che sarai qui in luglio non perderti la bontà del fiorone di Torre Canne, il ʻPetrelliʼ bianco. Un dolce frutto che preannuncia l’estate, matura soprattutto tra alberi dove il terreno è arricchito dall’apporto di sorgenti e fiumi. Per diversi anni è stato considerato un frutto ʻminoreʼ a causa del suo breve periodo di fioritura e della difficile commerciabilità determinata dalla delicatezza della buccia. La tradizionalità di questa prelibati fioroni si evince dalla poesia in vernacolo di Pezze di Greco “Allì culumbrair” datata 28 maggio 1979. pubblicata sul libro “Zibaldone poesie in vernacolo di Nardandrè”.